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Despar Italia sta per tagliare il traguardo dei 60 anni di presenza nel territorio italiano. Chiuso un 2017 positivo, ora guarda alla fine del 2018 aspettando una conclusione più che soddisfacente, come afferma il Direttore Generale Lucio Fochesato nella sua intervista a Distribuzione Moderna.
In un panorama in cui il consumatore evolve e cambia continuamente bisogni e metodi di acquisto, è importante poter restare vicini alla comunità e alle necessità dei diversi acquirenti che scelgono le insegne di Despar Italia ogni giorno. A rispondere a queste necessità ci sono i prodotti a marchio, che dimostrano una crescita di 6 punti superiore alla media nazionale delle private label.
I prodotti Mdd (Marchio del distributore) sono fondamentali per Despar: rappresentano il 19,3% delle vendite in valore e puntano a raggiungere il 25% entro il 2025. Raggiungendo, così, la media europea che supera il 30%.
La forza di Despar è radicata nei Soci, distribuiti in moltissime regioni della Penisola e capaci di valorizzare al meglio il territorio in cui sono radicati. Alle nuove aperture si affiancano le ristrutturazioni, per uno sviluppo armonioso della rete di vendita. Despar Italia, dalle parole di Lucio Fochesato, non manca di sottolineare l’importanza degli affiliati che rendono possibile la copertura di territori dove solo loro possono arrivare, presidiando cultura e tradizione locali.
Despar Italia non dimentica l’importanza della sostenibilità e della responsabilità sociale. Ogni punto vendita è collegato alle Onlus che ritirano cibo per le mense caritative e si impegna a diminuire l’impatto ambientale del punto vendita con migliorie tecnologiche e una diminuzione del packaging e della plastica utilizzata.
Despar guarda al territorio in cui è ben radicato e cerca di ascoltare e rispondere ai bisogni di chi lo sceglie ogni giorno. Alla vigilia dei suoi 60 anni, Despar, come afferma Lucio Fochesato, “è un ecosistema dove tutto si lega e nel quale nascono spontaneamente sinergie, sinergie consolidate dai buoni prodotti che entrano nelle nostre case”.
È possibile leggere l’intervista completa cliccando qui.
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